giovedì 19 maggio 2011

Un ultimo anno da agnelli...

E' passato un anno da quando è iniziata l'era di Andrea Agnelli.
E' stato un anno di sofferenze ma non di tragedie come quelle degli anni passati.
Gli errori ci sono stati, ma ci voleva un alchimista e molto culo per poter fare tutto in una stagione: le ferite di calciopoli non si sono ancora rimarginate. Lo scempio degli acquisti della gestione Blanc è ancora troppo recente. Le pessime gestioni tecniche (Ranieri, il peggiore; Ciro, il debole; Zaccheroni, il niente) e le relative umiliazioni sono ancora troppo vive nell'animo depresso dei giocatori.
Sento che il presidente si è accorto che la musica non va. Penso abbia colto che alla Juve ci si è abituati a perdere e a valutare obbiettivi, scontati fino a qualche anno fa, come traguardi importanti.
Dal 94 quando arrivò Lippi, non era mai stato un obbiettivo di nessun tifoso juventino entrare in Champions, perché  tanto lì era scontato si arrivasse.
Con questa deriva delle ambizioni siamo invece arrivati all'ultima spiaggia... anzi addirittura ai margini.
Il fatto è che ci atteggiamo da grandi ma pensiamo da piccoli. Invece, sarebbe opportuno comportarsi da piccoli (perché piccoli siamo se davanti a noi ci sono Lazio, Napoli e Roma) e puntare agli obbiettivi dei grandi.
Oggi un anno è passato, il primo anno di Agnelli, ma l'ultimo da agnelli: il Presidente sa che noi tifosi non festeggeremo mai per un posto in Champions... e, forse, anche per questo ha scelto Conte: lui, oltre ad allenare, sa come si tifa JUVE.

YOUventino

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